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L’artrite psoriasica (PSA) è una patologia infiammatoria cronica che si sviluppa quando il sistema immunitario attacca i tessuti e le cellule sane1. Coinvolge le articolazioni e i tendini con conseguente dolore e rigidità. È una patologia eterogenea che colpisce ogni persona in modo diverso2. Gli esperti hanno individuato diverse manifestazioni (domini) che potrebbero interessare le persone affette da artrite psoriasica: artrite periferica, la forma più comune, con tumefazione, dolore e/o rigidità a carico delle articolazioni di mani, piedi, polsi, ginocchia e/o caviglie; entesite, presente in circa la metà dei pazienti, con tumefazione, dolore e/o rigidità del punto in cui i tendini si attaccano all’osso; dattilite, presente in circa il 40% dei pazienti, con tumefazione omogenea di un dito della mano o del piede; malattia assiale, dolore e/o rigidità a carico delle articolazioni della colonna vertebrale e/o sacroiliache; psoriasi, condizione che provoca lesioni cutanee eritemato-squamose e prurito cronico; psoriasi ungueale o malattia delle unghie, presente in circa il 15-50% dei pazienti, con formazione di lesioni puntiformi, scolorimento e/o crescita ungueale anomala3. Questa patologia si sviluppa di frequente in persone che già soffrono di psoriasi, sebbene possa manifestarsi anche prima e indipendentemente. In alcuni casi è possibile che le due patologie siano diagnosticate contemporaneamente o che si manifestino contestualmente.4 Nei pazienti ai quali è già stata diagnosticata la psoriasi, l’artrite psoriasica si sviluppa di solito entro 4 anni dopo la diagnosi; in alcuni casi anche entro un anno. Una persona affetta da artrite psoriasica presenta una probabilità maggiore di sviluppare anche altre condizioni patologiche gravi e croniche, note come “malattie associate” che possono avere un ulteriore impatto sul burden della malattia come l'aterosclerosi prematura, l'uveite, le malattie cardiovascolari e intestinali.5 L’artrite psoriasica può presentarsi in un qualsiasi momento della vita, ma l'età media di insorgenza è di 30-50 anni con una frequenza quasi uguale in entrambi i sessi.5 In Italia sono circa 300.000 le persone con diagnosi di artrite psoriasica12.
Si tratta di una malattia altamente ereditabile, a carattere genetico in cui più geni interagiscono con diversi fattori ambientali, tra cui stress, traumi, infezioni innescando una risposta infiammatoria in diversi tessuti e organi.5 I ricercatori suggeriscono che alcuni fattori possano scatenare la malattia, in particolare nelle persone già predisposte6. I sintomi principali includono gonfiore e dolore articolare che coinvolgono mani, piedi, ginocchia e caviglie, oltre ad avere un interessamento di tipo assiale. Altri segni tipici sono l’infiammazione dei tendini e delle articolazioni delle dita di piedi o mani e manifestazioni cutanee che possono interessare la pelle e le unghie. È una patologia che comporta un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti, a causa di disturbi del sonno, affaticamento, stress, alterazione dell’umore. Il dolore e la rigidità accompagnano costantemente il paziente e comportano una difficoltà di movimento con un impatto significativo sulla vita lavorativa, sociale e comportando un grave disagio psicologico7.
Una volta diagnosticata occorre valutare globalmente la malattia, inclusi i domini colpiti, per pianificare una strategia terapeutica appropriata ed efficace per il paziente. È dimostrato che una diagnosi e un trattamento precoci migliorano i risultati clinici a lungo termine8. Al contrario, il ritardo diagnostico potrebbe comportare un peggioramento della funzionalità nonostante il trattamento.9 Un’artrite psoriasica non controllata causa segni radiologici di danno articolare in oltre il 50% dei pazienti valutati nei Centri di Reumatologia.10 Gli obiettivi finali delle diverse strategie terapeutiche sono quelli di raggiungere il livello più basso possibile di attività della malattia in tuttii domini, migliorando così la qualità della vita e prevenendo il danno strutturale e le complicanze. Le recenti raccomandazioni europee per la gestione della psoriasi, indicano tra i diversi trattamenti disponibili, I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) che possono alleviare il dolore e l’infiammazione utilizzati nei casi più lievi, mentre nel caso di molte articolazioni coinvolte, i farmaci convenzionali (csDMARD) sono in grado di rallentare il progresso della patologia. Se questi non funzionano o se la condizione è più grave, ci sono farmaci sistemici che vengono assunti o per via orale oppure per via parenterale che permettono di intervenire direttamente sulle cellule specifiche del sistema immunitario a diversi livelli per ridurre l’infiammazione.11
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